Venerdì 9 settembre 2022 è previsto uno sciopero nazionale di tutti i macchinisti e capitreno che coinvolgerà anche i mezzi di Roma, provocando molte cancellazioni e variazioni nel servizio di trasporto dei treni per gran parte della giornata.
Potrebbero esserci cancellazioni, soppressioni e ritardi soprattutto per gli utilizzatori dei mezzi Trenitalia e ad inizio settembre tutto ciò risulterà davvero complicato per le migliaia di persone che utilizzano i mezzi di trasporto quotidianamente. Infatti, tra il rientro al lavoro e l'inizio dell'anno scolastico c'è bisogno più che mai di spostarsi in città e in provincia
Allo sciopero aderiscono le società Trenitalia, Italo, Trenord e Trenitalia e Tper.
Gli orari dello sciopero
Lo sciopero durerà per 8 ore a partire dalle 9.00 fino alle 17.00, senza interruzioni.
Atac, Tpl e Cotral a Roma : la situazione
Il sito Roma Mobilità comunica che lo sciopero non coinvolge le linee di Atac, Roma Tpl, Cotral e Astral. Quindi il servizio sarà regolare.
I treni garantiti di Trenitalia
Verranno soppresse molte Frecce, Intercity e treni regionali, ma per avere informazioni sul proprio treno, si può:- usare l’app Trenitalia;
- consultare i treni garantiti nel Lazio e a Roma sul sito Trenitalia;
- andare nella sezione Infomobilità del sito Trenitalia;
- consultare i canali social del Gruppo FS Italiane;
- chiamare il numero verde gratuito 800 89 20 21;
- altre info verranno date anche nelle biglietterie e negli uffici assistenza delle stazioni ferroviarie, alle self service e nelle agenzie di viaggio convenzionate.
Le cause dello sciopero: troppe aggressioni a bordo
I sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast Confsal e Orsa comunicano ci sono troppe aggressioni a bordo dei treni nei confronti di macchinisti e capitreno, la situazione è davvero grave e non ci sono stati interventi.
Ad agosto, inoltre, c'è stata un'escalation ed è ora di fermarsi e fare qualcosa..
Per questo motivo domani ci sarà lo sciopero, soprattutto perché, ribadiamo, non ci sono stati interventi dai datori di lavoro, nè per l'aumento di risorse o di supporto al personale.