Il Romano in Fiera, il gioco del Mercante con le carte del Marchese del Grillo e Sora Lella

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Uno dei giochi classici più giocati durante le feste natalizie dopo la tombola e i giochi di carte più tradizionali è il gioco de “Il Mercante in Fiera“, un gioco di carte molto simile ad una lotteria che si basa su due fasi: la prima è quella dell’asta e la seconda quella dell’estrazione, allo scopo di tenere l’ultima carta che permetterà di ottenere il premio migliore.

Quest’anno grazie a Carolina Venosi, Ceo di “Rome is More“, è nata una versione capitolina con il nome “Il Romano in Fiera”, con tanti riferimenti alla cultura romana, passando dalla storia, all’arte, la cucina e il cinema.

Il Romano in Fiera nel dettaglio

Rome is More” nasce come progetto social con l’obiettivo di tradurre in lingua inglese alcune espressioni folkloristiche del dialetto romano, tra le altre idee c’è stata questa di sviluppare un’evoluzione del classico gioco de “il Mercante in Fiera” in una versione più umoristica e più vicina alla cultura romana.

L’originalità del gioco “Il Romano in Fiera” è quella di raccontare Roma attraverso le 40 carte, opere illustrate di luoghi storici, piatti tipici della cucina romana, ma anche personaggi della città eterna come “Er Pupone”, Il “Mago Guarda” e la “Sora Lella”.

Cosa contiene e dove acquistarlo

La scatola contiene due mazzi da 40 carte ciascuna illustrate da Valerio Paolucci, con la direzione creativa di Carolina Venosi.

Il progetto è prodotto da “Dal Negro” (nota azienda produttrice di carte) ed abbraccia anche finalità importanti come quello di ridurre la povertà educativa in aree della città ad alto tassi di dispersione scolastica e devolvere in beneficenza i ricavati della vendita del gioco, all’Associazione Sanità di Frontiera per il progetto “RiCrea“, sul sito “Rome is More” potrete acquistare il gioco al prezzo lancio di € 34,90, per un idea originale di regalo.

Origini del Mercante in fiera

Il gioco di carte nasce come un’evoluzione della lotteria con duplici serie di biglietti introdotta nel 1522 da Geronimo Bambarra, uno straccivendolo di Venezia, che vendeva biglietti per pochi soldi dei biglietti, con estrazione finale di un premio.

Nel 1700, il gioco inizia ad assumere una sua identità, viene citato in opere e anche dallo stesso Mozart nelle lettere che inviò alla sua famiglia; ma è dalla seconda metà dell’800 che arriva il gioco come lo conosciamo noi, quello composto da due mazzi di 40 carte con personaggi e oggetti particolari come: il bersagliere, la pagoda, il lattante e la gondola.

Inoltre sono stati sviluppati vari programmi televisivi che richiamano il gioco tra gli anni 90 e primi anni del 2000, con conduttori come Jocelyn e Pino Insegno.

Come si gioca

Il gioco prima di tutto non prevede un numero massimo di giocatori, tutti possono giocare senza limiti di età, anzi più si è e più è divertente.

Uno dei giocatori avrà il ruolo di Banditore o Mercante, con il compito di gestire il gioco, le aste e i premi per far funzionare al meglio il tutto.

Gli altri giocatori saranno gli acquirenti, che cercheranno di aggiudicarsi più carte possibili, come dei biglietti di lotteria, approfittando di proposte al “buio”, ovvero non si sanno quante carte verranno messe all’asta, a volte può essere una sola o più di una, garantendo a volte buoni affari.

Dopo l’asta, il Mercante può proporre una fase di trattative per permettere ai giocatori di fare scambi tra di loro prima dell’estrazione finale.

Infine c’è l’Estrazione, un escalation dove bisogna mantenere fino all’ultimo le carte che si hanno in mano allo scopo di ottenere il premio finale.

Inoltre, ultima cosa da dire che le carte del mercante in fiera, sono legate a superstizioni folkloristiche, che vogliono che ad esempio la carta del “Lattante” sia una carta sfortunata e il “Moschettiere” la più fortunata del mazzo.

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Scritto da Valentino Giovanni Briguglio
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